Componenti:
Metodo di azione:
Opzione di trattamento:
Revisione medica di Kovalenko Svetlana Olegovna, Pharmacy Ultimo aggiornamento in data 16.03.2022
Attenzione! Le informazioni sulla pagina sono solo per gli operatori sanitari! Le informazioni sono raccolte in fonti pubbliche e possono contenere errori significativi! Fare attenzione e ricontrollare tutte le informazioni da questa pagina!
Primi 20 medicinali con gli stessi componenti:
I 20 migliori farmaci con gli stessi trattamenti:
Malattie maligne
Il criofaxol (ciclofosfamide) è indicato per il trattamento di :
- linfomi maligni (fasi III e IV del sistema di stadiazione di Ann Arbor), malattia di Hodgkin, linfoma linfocitico (nodulare o diffuso), linfoma di tipo a cellule miste, linfoma istiocitico, linfoma di Burkitt
- mieloma multiplo
- leucemie: leucemia linfocitica cronica, leucemia granulocitica cronica (di solito è inefficace nella crisi blastica acuta), leucemia mieloide acuta e monocitica, leucemia linfoblastica acuta (cellula stamina) (ciclofosfamide somministrata durante la remissione è efficace nel prolungarne la durata)
- micosi fungoides (malattia avanzata)
- neuroblastoma (malattia disseminata)
- adenocarcinoma dell'ovaio
- retinoblastoma
- carcinoma del seno
La ciclofosfamide, sebbene efficace da sola nelle neoplasie sensibili, viene più frequentemente utilizzata contemporaneamente o in sequenza con altri farmaci antineoplastici.
Sindrome nefrosica a variazione minima nei pazienti pediatrici :
La ciclofosfamide è indicata per il trattamento della sindrome nefrosica a cambiamento minimo comprovata nella biopsia nei pazienti pediatrici che non hanno risposto adeguatamente o non sono in grado di tollerare la terapia con adrenocorticosteroidi.
Limitazioni d'uso
La sicurezza e l'efficacia per il trattamento della sindrome nefrosica negli adulti o in altre malattie renali non sono state stabilite.
Durante o immediatamente dopo la somministrazione, è necessario ingerire o infondere quantità adeguate di fluido per forzare la diuresi al fine di ridurre il rischio di tossicità del tratto urinario. Pertanto, la ciclofosfamide deve essere somministrata al mattino.
Dosaggio per malattie maligne
Adulti e pazienti pediatrici
Intravenoso
Se usato come unica terapia farmacologica oncolitica, il ciclo iniziale di ciclofosfamide per pazienti senza deficit ematologico di solito consiste da 40 mg per kg a 50 mg per kg somministrati per via endovenosa in dosi divise per un periodo da 2 a 5 giorni. Altri regimi endovenosi comprendono da 10 mg per kg a 15 mg per kg somministrati ogni 7-10 giorni o da 3 mg per kg a 5 mg per kg due volte a settimana.
Orale
Il dosaggio orale di ciclofosfamide è generalmente compreso tra 1 mg per kg al giorno e 5 mg per kg al giorno sia per il dosaggio iniziale che per quello di mantenimento.
Sono stati segnalati molti altri regimi di ciclofosfamide endovenosa e orale. I dosaggi devono essere adeguati in base all'evidenza di attività antitumorale e / o leucopenia. La conta totale dei leucociti è una buona guida obiettiva per la regolazione del dosaggio.
Quando la ciclofosfamide è inclusa nei regimi citotossici combinati, può essere necessario ridurre la dose di ciclofosfamide e quella degli altri farmaci.
Dosaggio per la sindrome nefrosica a cambiamento minimo nei pazienti pediatrici
Si raccomanda una dose orale di 2 mg per kg al giorno per 8-12 settimane (dose cumulativa massima 168 mg per kg). Il trattamento oltre i 90 giorni aumenta la probabilità di sterilità nei maschi.
Preparazione, gestione e amministrazione
Gestire e smaltire la ciclofosfamide in modo coerente con altri farmaci citotossici.1 Si deve usare cautela quando si maneggiano e si preparano ciclofosfamide per iniezione, USP (polvere liofilizzata) o flaconi contenenti compresse di ciclofosfamide. Per ridurre al minimo il rischio di esposizione cutanea, indossare sempre i guanti quando si maneggiano flaconcini contenenti ciclofosfamide per iniezione, USP (polvere liofilizzata) o flaconi contenenti compresse di ciclofosfamide. Il rivestimento delle compresse di ciclofosfamide impedisce il contatto diretto delle persone che maneggiano le compresse con il principio attivo. Tuttavia, per prevenire l'esposizione involontaria al principio attivo, le compresse di ciclofosfamide non devono essere tagliate, masticate o frantumate. Il personale deve evitare l'esposizione a compresse rotte. In caso di contatto con compresse rotte, lavare le mani immediatamente e accuratamente.
Ciclofosfamide per iniezione, USP
Amministrazione endovenosa
I prodotti farmaceutici parenterali devono essere ispezionati visivamente per verificare la presenza di particelle e scolorimento prima della somministrazione, ogni volta che la soluzione e il contenitore lo consentono. Non usare flaconcini di ciclofosfamide se ci sono segni di fusione. La ciclofosfamide fusa è un liquido viscoso limpido o giallastro che si trova solitamente come fase connessa o in goccioline nelle fiale interessate.
La ciclofosfamide non contiene conservanti antimicrobici e pertanto è necessario prestare attenzione per garantire la sterilità delle soluzioni preparate. Usa la tecnica asettica.
Per iniezione endovenosa diretta
Ricostituire la ciclofosfamide con iniezione di cloruro di sodio allo 0,9%, solo USP, utilizzando i volumi elencati di seguito nella Tabella 1. Agitare delicatamente la fiala per dissolvere completamente il farmaco. Non utilizzare acqua sterile per iniezione, USP perché si traduce in una soluzione ipotonica e non deve essere iniettato direttamente.
Tabella 1: ricostituzione per iniezione endovenosa diretta
Forza | Volume dello 0,9% di cloruro di sodio | Concentrazione di ciclofosfamide |
500 mg | 25 ml | 20 mg per ml |
1 g | 50 ml | |
2 g | 100 ml |
Per infusione endovenosa
Ricostituzione della ciclofosfamide
Ricostituire la ciclofosfamide usando 0,9% di iniezione di cloruro di sodio, USP o acqua sterile per iniezione, USP con il volume di diluente elencato di seguito nella Tabella 2. Aggiungere il diluente alla fiala e agitare delicatamente per sciogliere completamente il farmaco.
Tabella 2: ricostituzione in preparazione per infusione endovenosa
Forza | Volume di Diluente | Concentrazione di ciclofosfamide |
500 mg | 25 ml | 20 mg per ml |
1 g | 50 ml | |
2 g | 100 ml |
Diluizione della ciclofosfamide ricostituita
Diluire ulteriormente la soluzione di ciclofosfamide ricostituita ad una concentrazione minima di 2 mg per ml con uno dei seguenti diluenti:
- 5% Destrose Injection, USP
- 5% destrosio e 0,9% iniezione di cloruro di sodio, USP
- 0,45% iniezione di cloruro di sodio, USP
Ridurre la probabilità di reazioni avverse che sembrano dipendere dalla velocità di somministrazione (ad es., gonfiore del viso, mal di testa, congestione nasale, bruciore del cuoio capelluto), ciclofosfamide deve essere iniettata o infusa molto lentamente. La durata dell'infusione deve inoltre essere appropriata per il volume e il tipo di fluido di trasporto da infondere.
Conservazione della soluzione di ciclofosfamide ricostituita e diluita
Se non utilizzate immediatamente, per l'integrità microbiologica, le soluzioni di ciclofosfamide devono essere conservate come descritto nella Tabella 3 :
Tabella 3: Conservazione delle soluzioni di ciclofosfamide
Diluente | Conservazione | |
Temperatura ambiente | Refrigerato | |
Soluzione ricostituita (senza ulteriore diluizione) | ||
0,9% iniezione di cloruro di sodio, USP | fino a 24 ore | Fino a 6 giorni |
Acqua sterile per iniezione, USP | Non conservare; usare immediatamente | |
Soluzioni diluite1 | ||
0,45% iniezione di cloruro di sodio, USP | fino a 24 ore | fino a 6 giorni |
5% Destrose Injection, USP | fino a 24 ore | fino a 36 ore |
5% destrosio e 0,9% iniezione di cloruro di sodio, USP | fino a 24 ore | fino a 36 ore |
1Il tempo di conservazione è il tempo totale in cui la ciclofosfamide è in soluzione, incluso il tempo in cui viene ricostituita con iniezione di cloruro di sodio sterile allo 0,9%, USP o acqua sterile per iniezione, USP |
Uso della soluzione ricostituita per somministrazione orale
I preparati liquidi di ciclofosfamide per somministrazione orale possono essere preparati dissolvendo ciclofosfamide per iniezione in elisir aromatico, formulario nazionale (NF) Tali preparati devono essere conservati in frigorifero in contenitori di vetro e utilizzati entro 14 giorni.
- Ipersensibilità
La ciclofosfamide è controindicata nei pazienti che hanno una storia di gravi reazioni di ipersensibilità ad esso, a uno qualsiasi dei suoi metaboliti o ad altri componenti del prodotto. Reazioni anafilattiche inclusa la morte sono state riportate con ciclofosfamide. Può verificarsi una possibile sensibilità crociata con altri agenti alchilanti.
- Ostruzione del deflusso urinario
La ciclofosfamide è controindicata nei pazienti con ostruzione del deflusso urinario.
WARNINGS
Included as part of the PRECAUTIONS section.
PRECAUTIONS
Myelosuppression, Immunosuppression, Bone Marrow Failure and Infections
Cryofaxol (cyclophosphamide) can cause myelosuppression (leukopenia, neutropenia, thrombocytopenia and anemia), bone marrow failure, and severe immunosuppression which may lead to serious and sometimes fatal infections, including sepsis and septic shock. Latent infections can be reactivated.
Antimicrobial prophylaxis may be indicated in certain cases of neutropenia at the discretion of the managing physician. In case of neutropenic fever, antibiotic therapy is indicated. Antimycotics and/or antivirals may also be indicated.
Monitoring of complete blood counts is essential during cyclophosphamide treatment so that the dose can be adjusted, if needed. Cyclophosphamide should not be administered to patients with neutrophils ≤ 1,500/mm³ and platelets < 50,000/mm³. Cyclophosphamide treatment may not be indicated, or should be interrupted, or the dose reduced, in patients who have or who develop a serious infection. G-CSF may be administered to reduce the risks of neutropenia complications associated with cyclophosphamide use. Primary and secondary prophylaxis with G-CSF should be considered in all patients considered to be at increased risk for neutropenia complications. The nadirs of the reduction in leukocyte count and thrombocyte count are usually reached in weeks 1 and 2 of treatment. Peripheral blood cell counts are expected to normalize after approximately 20 days. Bone marrow failure has been reported. Severe myelosuppression may be expected particularly in patients pretreated with and/or receiving concomitant chemotherapy and/or radiation therapy.
Urinary Tract and Renal Toxicity
Hemorrhagic cystitis, pyelitis, ureteritis, and hematuria have been reported with cyclophosphamide. Medical and/or surgical supportive treatment may be required to treat protracted cases of severe hemorrhagic cystitis. Discontinue cyclophosphamide therapy in case of severe hemorrhagic cystitis. Urotoxicity (bladder ulceration, necrosis, fibrosis, contracture and secondary cancer) may require interruption of cyclophosphamide treatment or cystectomy. Urotoxicity can be fatal. Urotoxicity can occur with short-term or long-term use of cyclophosphamide.
Before starting treatment, exclude or correct any urinary tract obstructions. Urinary sediment should be checked regularly for the presence of erythrocytes and other signs of urotoxicity and/or nephrotoxicity. Cyclophosphamide should be used with caution, if at all, in patients with active urinary tract infections. Aggressive hydration with forced diuresis and frequent bladder emptying can reduce the frequency and severity of bladder toxicity. Mesna has been used to prevent severe bladder toxicity.
Cardiotoxicity
Myocarditis, myopericarditis, pericardial effusion including cardiac tamponade, and congestive heart failure, which may be fatal, have been reported with cyclophosphamide therapy
Supraventricular arrhythmias (including atrial fibrillation and flutter) and ventricular arrhythmias (including severe QT prolongation associated with ventricular tachyarrhythmia) have been reported after treatment with regimens that included cyclophosphamide.
The risk of cardiotoxicity may be increased with high doses of cyclophosphamide, in patients with advanced age, and in patients with previous radiation treatment to the cardiac region and/or previous or concomitant treatment with other cardiotoxic agents.
Particular caution is necessary in patients with risk factors for cardiotoxicity and in patients with preexisting cardiac disease.
Monitor patients with risk factors for cardiotoxicity and with pre-existing cardiac disease.
Pulmonary Toxicity
Pneumonitis, pulmonary fibrosis, pulmonary veno-occlusive disease and other forms of pulmonary toxicity leading to respiratory failure have been reported during and following treatment with cyclophosphamide. Late onset pneumonitis (greater than 6 months after start of cyclophosphamide) appears to be associated with increased mortality. Pneumonitis may develop years after treatment with cyclophosphamide.
Monitor patients for signs and symptoms of pulmonary toxicity.
Secondary Malignancies
Cyclophosphamide is genotoxic. Secondary malignancies (urinary tract cancer, myelodysplasia, acute leukemias, lymphomas, thyroid cancer, and sarcomas) have been reported in patients treated with cyclophosphamide-containing regimens. The risk of bladder cancer may be reduced by prevention of hemorrhagic cystitis.
Veno-occlusive Liver Disease
Veno-occlusive liver disease (VOD) including fatal outcome has been reported in patients receiving cyclophosphamide-containing regimens. A cytoreductive regimen in preparation for bone marrow transplantation that consists of cyclophosphamide in combination with whole-body irradiation, busulfan, or other agents has been identified as a major risk factor. VOD has also been reported to develop gradually in patients receiving long-term low-dose immunosuppressive doses of cyclophosphamide. Other risk factors predisposing to the development of VOD include preexisting disturbances of hepatic function, previous radiation therapy of the abdomen, and a low performance status.
Embryo-Fetal Toxicity
Cyclophosphamide can cause fetal harm when administered to a pregnant woman. Exposure to cyclophosphamide during pregnancy may cause birth defects, miscarriage, fetal growth retardation, and fetotoxic effects in the newborn. Cyclophosphamide is teratogenic and embryo-fetal toxic in mice, rats, rabbits and monkeys.
Advise female patients of reproductive potential to avoid becoming pregnant and to use highly effective contraception during treatment and for up to 1 year after completion of therapy.
Infertility
Male and female reproductive function and fertility may be impaired in patients being treated with cyclophosphamide. Cyclophosphamide interferes with oogenesis and spermatogenesis. It may cause sterility in both sexes. Development of sterility appears to depend on the dose of cyclophosphamide, duration of therapy, and the state of gonadal function at the time of treatment. Cyclophosphamide-induced sterility may be irreversible in some patients. Advise patients on the potential risks for infertility.
Impairment of Wound Healing
Cyclophosphamide may interfere with normal wound healing.
Hyponatremia
Hyponatremia associated with increased total body water, acute water intoxication, and a syndrome resembling SIADH (syndrome of inappropriate secretion of antidiuretic hormone), which may be fatal, has been reported.
Nonclinical Toxicology
Carcinogenesis, Mutagenesis, Impairment of Fertility
Cyclophosphamide administered by different routes, including intravenous, subcutaneous or intraperitoneal injection, or in drinking water, caused tumors in both mice and rats. In addition to leukemia and lymphoma, benign and malignant tumors were found at various tissue sites, including urinary bladder, mammary gland, lung, liver, and injection site.
Cyclophosphamide was mutagenic and clastogenic in multiple in vitro and in vivo genetic toxicology studies.
Cyclophosphamide is genotoxic in male and female germ cells. Animal data indicate that exposure of oocytes to cyclophosphamide during follicular development may result in a decreased rate of implantations and viable pregnancies, and in an increased risk of malformations. Male mice and rats treated with cyclophosphamide show alterations in male reproductive organs (e.g., decreased weights, atrophy, changes in spermatogenesis), and decreases in reproductive potential (e.g., decreased implantations and increased post-implantation loss) and increases in fetal malformations when mated with untreated females.
Use In Specific Populations
Pregnancy
Pregnancy Category D - Risk Summary
Cyclophosphamide can cause fetal harm when administered to a pregnant woman based on its mechanism of action and published reports of effects in pregnant patients or animals. Exposure to cyclophosphamide during pregnancy may cause fetal malformations, miscarriage, fetal growth retardation, and toxic effects in the newborn. Cyclophosphamide is teratogenic and embryo-fetal toxic in mice, rats, rabbits and monkeys. If this drug is used during pregnancy, or if the patient becomes pregnant while taking this drug, apprise the patient of the potential hazard to a fetus.
Human Data
Malformations of the skeleton, palate, limbs and eyes as well as miscarriage have been reported after exposure to cyclophosphamide in the first trimester. Fetal growth retardation and toxic effects manifesting in the newborn, including leukopenia, anemia, pancytopenia, severe bone marrow hypoplasia, and gastroenteritis have been reported after exposure to cyclophosphamide.
Animal Data
Administration of cyclophosphamide to pregnant mice, rats, rabbits and monkeys during the period of organogenesis at doses at or below the dose in patients based on body surface area resulted in various malformations, which included neural tube defects, limb and digit defects and other skeletal anomalies, cleft lip and palate, and reduced skeletal ossification.
Nursing Mothers
Cyclophosphamide is present in breast milk. Neutropenia, thrombocytopenia, low hemoglobin, and diarrhea have been reported in infants breast fed by women treated with cyclophosphamide. Because of the potential for serious adverse reactions in nursing infants from cyclophosphamide, a decision should be made whether to discontinue nursing or to discontinue the drug, taking into account the importance of the drug to the mother.
Pediatric Use
Pre-pubescent girls treated with cyclophosphamide generally develop secondary sexual characteristics normally and have regular menses. Ovarian fibrosis with apparently complete loss of germ cells after prolonged cyclophosphamide treatment in late pre-pubescence has been reported. Girls treated with cyclophosphamide who have retained ovarian function after completing treatment are at increased risk of developing premature menopause.
Pre-pubescent boys treated with cyclophosphamide develop secondary sexual characteristics normally, but may have oligospermia or azoospermia and increased gonadotropin secretion. Some degree of testicular atrophy may occur. Cyclophosphamide-induced azoospermia is reversible in some patients, though the reversibility may not occur for several years after cessation of therapy.
Geriatric Use
There is insufficient data from clinical studies of cyclophosphamide available for patients 65 years of age and older to determine whether they respond differently than younger patients. In general, dose selection for an elderly patient should be cautious, usually starting at the low end of the dosing range, reflecting the greater frequency of decreased hepatic, renal, or cardiac functioning, and of concomitant disease or other drug therapy.
Females and Males of Reproductive Potential
Contraception
Pregnancy should be avoided during treatment with cyclophosphamide because of the risk of fetal harm.
Female patients of reproductive potential should use highly effective contraception during and for up to 1 year after completion of treatment.
Male patients who are sexually active with female partners who are or may become pregnant should use a condom during and for at least 4 months after treatment.
Infertility
Females
Amenorrhea, transient or permanent, associated with decreased estrogen and increased gonadotropin secretion develops in a proportion of women treated with cyclophosphamide. Affected patients generally resume regular menses within a few months after cessation of therapy. The risk of premature menopause with cyclophosphamide increases with age. Oligomenorrhea has also been reported in association with cyclophosphamide treatment.
Animal data suggest an increased risk of failed pregnancy and malformations may persist after discontinuation of cyclophosphamide as long as oocytes/follicles exist that were exposed to cyclophosphamide during any of their maturation phases. The exact duration of follicular development in humans is not known, but may be longer than 12 months.
Males
Men treated with cyclophosphamide may develop oligospermia or azoospermia which are normally associated with increased gonadotropin but normal testosterone secretion.
Use in Patients with Renal Impairment
In patients with severe renal impairment, decreased renal excretion may result in increased plasma levels of cyclophosphamide and its metabolites. This may result in increased toxicity. Monitor patients with severe renal impairment (CrCl =10 mL/min to 24 mL/min) for signs and symptoms of toxicity.
Cyclophosphamide and its metabolites are dialyzable although there are probably quantitative differences depending upon the dialysis system being used. In patients requiring dialysis, use of a consistent interval between cyclophosphamide administration and dialysis should be considered.
Use in Patients with Hepatic Impairment
Patients with severe hepatic impairment have reduced conversion of cyclophosphamide to the active 4hydroxyl metabolite, potentially reducing efficacy.
Le seguenti reazioni avverse sono discusse in maggior dettaglio in altre sezioni dell'etichettatura.
- Ipersensibilità
- Mielosoppressione, immunosoppressione, fallimento del midollo osseo e infezioni
- Tratto urinario e tossicità renale
- Cardiotossicità
- Tossicità polmonare
- Malignità secondarie
- Malattia epatica veno-occlusiva
- Tossicità embrio-fetale
- Tossicità per il sistema riproduttivo
- Guarigione delle ferite compromessa
- Iponatriemia
Reazioni avverse comuni
Sistema ematopoietico
La neutropenia si verifica in pazienti trattati con criofaxol (ciclofosfamide). Il grado di neutropenia è particolarmente importante perché è correlato a una riduzione della resistenza alle infezioni. Febbre senza infezione documentata è stata segnalata in pazienti neutropenici.
Sistema gastrointestinale
Nausea e vomito si verificano con terapia con ciclofosfamide. Possono verificarsi anoressia e, meno frequentemente, disagio addominale o dolore e diarrea. Durante la terapia si verificano segnalazioni isolate di colite emorragica, ulcerazione della mucosa orale e ittero.
Pelle e sue strutture
L'alopecia si verifica in pazienti trattati con ciclofosfamide. L'eruzione cutanea si verifica occasionalmente nei pazienti che ricevono il farmaco. Possono verificarsi pigmentazione della pelle e cambiamenti nelle unghie.
Esperienza post-marketing
Le seguenti reazioni avverse sono state identificate da studi clinici o sorveglianza post-marketing. Poiché sono segnalati da una popolazione di dimensioni sconosciute, non è possibile effettuare stime precise della frequenza.
Cardaco: arresto cardiaco, fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare, shock cardiogeno, versamento pericardico (progressi alla tamponata cardiaca), emorragia miocardica, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca (inclusi esiti fatali), cardiomiopatia, miocardite, aritmia, ventricia prolungata.
Congenito, familiare e genetico : morte intrauterina, malformazione fetale, ritardo della crescita fetale, tossicità fetale (inclusa mielosoppressione, gastroenterite).
Orecchio e labirinto: sordità, problemi di udito, acufene.
Endocrino: intossicazione da acqua.
Occhio: compromissione della vista, congiuntivite, lacrimazione.
Gastrointestinale : emorragia gastrointestinale, pancreatite acuta, colite, enterite, cecite, stomatite, costipazione, infiammazione delle ghiandole parotide.
Disturbi generali e condizioni del sito amministrativo : insufficienza multiorgano, deterioramento fisico generale, malattia simil-influenzale, reazioni nel sito di iniezione / infusione (trombosi, necrosi, flebite, infiammazione, dolore, gonfiore, eritema), piressia, edema, dolore toracico, infiammazione della mucosa, astenia, dolore, brividi, affaticamento, malessere, mal di testa.
Ematologico: mielosoppressione, insufficienza del midollo osseo, coagulazione intravascolare disseminata e sindrome uremica emolitica (con microangiopatia trombotica).
Epatico: malattia epatica veno-occlusiva, epatite colestatica, epatite citolitica, epatite, colestasi; epatotossicità con insufficienza epatica, encefalopatia epatica, ascite, epatomegalia, aumento della bilirubina ematica, funzionalità epatica anormale, aumento degli enzimi epatici.
Immune: immunosoppressione, shock anafilattico e reazione di ipersensibilità.
Infezioni: Le seguenti manifestazioni sono state associate a mielosoppressione e immunosoppressione causate da ciclofosfamide: aumento del rischio e gravità delle polmoniti (inclusi esiti fatali), altre infezioni batteriche, fungine, virali, protozoarie e parassitarie; riattivazione di infezioni latenti (inclusa epatite virale, tubercolosi), Pneumocystis jiroveci, herpes zoster, Strongyloides.
Indagini: aumento della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento della proteina C-reattiva.
Metabolismo e nutrizione : iponatriemia, ritenzione idrica, aumento della glicemia, diminuzione della glicemia.
Tessuto muscoloscheletrico e connettivo : rabdomiolisi, sclerodermia, spasmi muscolari, mialgia, artralgia.
Neoplasie: leucemia acuta, sindrome mielodisplastica, linfoma, sarcomi, carcinoma a cellule renali, carcinoma del bacino renale, carcinoma della vescica, carcinoma ureterico, carcinoma tiroideo.
Sistema nervoso : encefalopatia, convulsione, vertigini, neurotossicità sono state riportate e manifestate come sindrome leucoencefalopatia posteriore reversibile, mielopatia, neuropatia periferica, nevralgia, disestesia, ipoestesia, parestesia, tremore, disgeusia, ipogeusia, parosmia.
Gravidanza: lavoro prematuro.
Psichiatrico: stato confusionale.
Renale e urinario : insufficienza renale, disturbo tubulare renale, insufficienza renale, nefropatia tossica, cistite emorragica, necrosi vescicale, cistite ulcerosa, contrattura della vescica, ematuria, diabete insipido nefrogenico, cellule epiteliali della vescica urinaria atipica.
Sistema riproduttivo: infertilità, insufficienza ovarica, disturbo ovarico, amenorrea, oligomenorrea, atrofia testicolare, azoospermia, oligospermia.
Respiratorio: malattia veno-occlusiva polmonare, sindrome da distress respiratorio acuto, malattia polmonare interstiziale manifestata da insufficienza respiratoria (inclusi esiti fatali), bronchiolite obliterativa, organizzazione di polmonite, allergia alveolitica, polmonite, emorragia polmonare; difficoltà respiratoria, ipertensione polmonare, edema polmonare, versamento pleurico, broncospnea, disgestione.
Pelle e tessuto sottocutaneo : necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, dermatite da richiamo delle radiazioni, eruzione cutanea tossica, orticaria, dermatite, vescica, prurito, eritema, disturbo dell'unghia, gonfiore del viso, iperidrosi.
Sindrome da lisi tumorale : come altri farmaci citotossici, la ciclofosfamide può indurre sindrome da lisi tumorale e iperuricemia in pazienti con tumori in rapida crescita.
Vascolare: embolia polmonare, trombosi venosa, vasculite, ischemia periferica, ipertensione, ipotensione, vampate di calore, vampate di calore.
Non è noto alcun antidoto specifico per ciclofosfamide.
Il sovradosaggio deve essere gestito con misure di supporto, incluso un trattamento appropriato per qualsiasi infezione concomitante, mielosoppressione o tossicità cardiaca in caso di insorgenza.
Le gravi conseguenze del sovradosaggio comprendono manifestazioni di tossicità dose-dipendente come mielosoppressione, urotossicità, cardiotossicità (inclusa insufficienza cardiaca), malattie epatiche veno-occlusive e stomatite.
I pazienti che hanno ricevuto un sovradosaggio devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di tossicità e in particolare la tossicità ematologica.
Il criofaxol (ciclofosfamide) e i suoi metaboliti sono dializzabili. Pertanto, l'emodialisi rapida è indicata nel trattamento di qualsiasi sovradosaggio o intossicazione suicida o accidentale.
La profilassi della cistite con mesna può essere utile per prevenire o limitare gli effetti urotossici con sovradosaggio di ciclofosfamide.
Il criofaxol (ciclofosfamide) è biotrasformato principalmente nel fegato in metaboliti alchilanti attivi mediante un sistema di ossidasi microsomiale a funzione mista. Questi metaboliti interferiscono con la crescita di cellule maligne sensibili a rapida proliferazione.
Dopo somministrazione endovenosa, l'emivita di eliminazione (t ½) varia da 3 a 12 ore con valori di clearance corporea totale (CL) da 4 a 5,6 L / h. La farmacocinetica è lineare nell'intervallo di dosi utilizzato clinicamente. Quando la ciclofosfamide è stata somministrata a 4,0 g / m² per un'infusione di 90 minuti, l'eliminazione saturabile in parallelo con l'eliminazione renale del primo ordine descrive la cinetica del farmaco.
Assorbimento
Dopo somministrazione orale, le concentrazioni di picco di ciclofosfamide si sono verificate a un'ora. L'area sotto il rapporto della curva per il farmaco dopo somministrazione orale e endovenosa (AUCpo: AUCiv) variava da 0,87 a 0,96.
Distribuzione
Circa il 20% della ciclofosfamide è legata alle proteine, senza alterazioni dose-dipendenti. Alcuni metaboliti sono legati alle proteine in misura superiore al 60%. Il volume di distribuzione approssima l'acqua corporea totale (da 30 a 50 L).
Metabolismo
Il fegato è il sito principale di attivazione della ciclofosfamide. Circa il 75% della dose somministrata di ciclofosfamide è attivata dal citocromo P450 microsomiale epatico inclusi CYP2A6, 2B6, 3A4, 3A5, 2C9, 2C18 e 2C19, con 2B6 che mostra la più alta attività della 4-idrossilasi. La ciclofosfamide è attivata per formare 4-idrossiciclofosfamide, che è in equilibrio con il suo aldofosfamide tautomer aperto ad anello. La 4-idrossiciclofosfamide e l'aldofosfamide possono subire l'ossidazione dell'aldeide deidrogenasi per formare rispettivamente i metaboliti inattivi 4-chetociclofosfamide e carbossifosfamide. L'aldofosfamide può subire l'eliminazione β per formare metaboliti attivi senape fosforamide e acroleina. Questa conversione spontanea può essere catalizzata dall'albumina e da altre proteine. Meno del 5% di ciclofosfamide può essere direttamente disintossicato dall'ossidazione della catena laterale, portando alla formazione di metaboliti inattivi 2-decloroetilciclofosfamide. A dosi elevate, la frazione del composto genitore eliminata mediante 4-idrossilazione viene ridotta con conseguente eliminazione non lineare della ciclofosfamide nei pazienti. La ciclofosfamide sembra indurre il proprio metabolismo. L'autoinduzione provoca un aumento della clearance totale, una maggiore formazione di metaboliti 4-idrossilici e valori di t1 / 2 abbreviati dopo somministrazione ripetuta a intervalli di 12-24 ore.
Eliminazione
La ciclofosfamide viene escreta principalmente come metaboliti. Dal 10 al 20% viene escreto immodificato nelle urine e il 4% viene escreto nella bile dopo somministrazione endovenosa.
However, we will provide data for each active ingredient