Componenti:
Metodo di azione:
Opzione di trattamento:
Revisione medica di Fedorchenko Olga Valeryevna, Pharmacy Ultimo aggiornamento in data 31.03.2022
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Primi 20 medicinali con gli stessi componenti:
Compresse rivestite 10 mg: amitriptilina cloridrato 11,4 mg (equivalente ad amitriptilina 10 mg). Compresse rivestite 25 mg: amitriptilina cloridrato 28,5 mg (equivalente ad amitriptilina 25 mg).
Depressione endogena; fase depressiva della psicosi maniaco-depressiva; depressione reattiva; depressione mascherata; depressione neurotica;depressione in corso di psicosi schizofreniche; depressioni involutiv e; depressioni gravi in corso di malattie neurologiche o di altre affezioni organiche.
Adulti e ragazzi di eta' superiore ai 12 anni: la dose quotidiana e' strettamente individuale; essa sara' stabilita di volta in volta partendo da quantita' piu' basse che possono essere aumentate progressivamente sulla base della risposta clinica e della tollerabilita'. Di norma sono raccomandabili dosi minori negli anziani, nei giovani e nei pazienti ambulatoriali. Le compresse devono essere inghiottite intere senzamasticarle. A titolo di esempio si fornisce il seguente schema. Tratt amento ospedaliero: iniziare con 100 mg al di' in dosi refratte ed aumentare progressivamente fino a 200-300 mg al giorno in un periodo di circa 15 giorni. Trattamento ambulatoriale. Adulti: iniziare con 75 mg/die in dosi refratte ed aumentare fino a 150 mg/die. Non e' raccomandabile superare i 200 mg/die. Soggetti giovani ed anziani: 30-40 mg/die.In genere non e' necessario superare 100 mg al di'. Raggiunto l'effet to clinico il dosaggio giornaliero deve essere gradualmente ridotto fino a stabilire la dose individuale di mantenimento che per lo piu' e' compresa tra 50 e 150 mg al giorno. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Glaucoma. Ipertrofia prostatica, stenosi pilorica ed altre affezioni stenosanti dell'apparato gastro-enterico e genito-urinario. Malattie epatiche. Insufficienza cardiaca. Disturbi del ritmo e della conduzione miocardica. Periodo di recupero post-infartuale. Soggetti di eta' inferiore a 12 anni.
Effetti anticolinergici: cefalea, secchezza delle fauci, visione indistinta, midriasi, ipertono oculare, cicloplegia, tachicardia, stipsi, disuria, ritenzione urinaria. Effetti cardio- vascolari: ipotensione ortostatica, ipertensione, turbe del ritmo e della conduzione, arresto cardiaco, appiattimento dell'onda T ed altre anomalie del tracciato ECG, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, ictus. Effetti neurologici: modificazioni dell'EEG, vertigini, tremori, atassia, disartria od altri segni extrapiramidali, convulsioni, parestesie alle estremita' eneuropatie periferiche. Effetti psicologici: sedazione, sonnolenza, a stenia ovvero ansieta', agitazione, stati confusionali con illusioni ed allucinazioni specie nei soggetti anziani, euforia, reazioni ipomaniacali, viraggio verso la fase maniacale in soggetti con psicosi bipolari, esacerbazione di stati psicotici. Le manifestazioni psicotiche possono essere trattate riducendo il dosaggio od associando un fenotiazinico alla terapia antidepressiva. Raramente, puo' manifestarsi ideazione/comportamento suicidario. Reazioni gastro-intestinali: anoressia, nausea, vomito, diarrea, stomatiti, adeniti sublinguali e paratiroidee, ittero e modificazione degli indici di funzionalita' epatica (aumento delle transaminasi, della fosfatasi alcalina, etc.). Effetti endocrini: ginecomastia, galattorea, alterazioni della libido, variazioni del tasso glicemico, aumento del peso corporeo. Reazioni ematologiche: eosinofilia, depressione midollare con agranulocitosi, trombocitopenia e porpora; reazioni allergiche: prurito, orticaria, eritemi, petecchie, edema generalizzato o localizzato alla faccia ed alla lingua. La comparsa di importanti effetti collaterali richiede sempre l'interruzione del trattamento; gli effetti collaterali di minore importanza, come quelli anticolinergici, possono attenuarsi durante la terapia od essere controllati con opportuni aggiustamenti del dosaggio. Studi epidemiologici, condotti principalmente su pazienti di almeno 50 anni, mostrano unaumentato rischio di fratture ossee nei pazienti che fanno uso di SSR Is e TCAs. Il meccanismo che porta a questo rischio e' sconosciuto.
Antidepressivi, inibitori non selettivi della monoamino-ricaptazione.
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