
Evgeny Yudin
Autore
Qualifica: International Health Access Consultant
Posizione: Founder of Pillintrip.com
Azienda: Pillintrip.com – International Health and Travel

Sei a metà di un tour gastronomico nelle strade di Bangkok, oppure stai sorseggiando un caffè tra una coincidenza e l'altra a Istanbul, quando all’improvviso lo stomaco lancia un allarme urgente: “cerca subito un bagno!”. Benvenuto nella realtà della diarrea acuta: una delle compagne di viaggio più frequenti che nessuno ha mai invitato.
Non è certo il tema più elegante, ma sapere come affrontarlo può fare la differenza tra un giorno scomodo e una vacanza completamente rovinata. In questo articolo ti racconto cos’è davvero la diarrea acuta (ben oltre la definizione da manuale), in quali modi può infiltrarsi nel tuo itinerario, le terapie sicure da adottare subito e come puoi prevenirla fin dall’inizio.
Viaggiare espone il nostro sistema digerente a nuovi germi e rischi, ed è per questo che la diarrea del viaggiatore è un compagno di viaggio frequente, ma gestibile. In questa breve guida, il dottor Stephen Gluckman, specialista del Penn Travel Medicine Center, condivide consigli pratici per proteggere il tuo stomaco mentre esplori il mondo. Dalla scelta di cibi e bevande sicuri alla prevenzione, questi suggerimenti ti aiuteranno a mantenere il viaggio senza intoppi. Guarda il video qui sotto per consigli chiari da mettere subito in pratica prima di tuffarti nella lettura.
Disclaimer medico: Questa guida ha solo scopo informativo e non sostituisce il parere del medico. Consulta sempre un professionista qualificato per ogni dubbio riguardante la salute.
Cos’è la diarrea acuta?
I medici la descrivono come “feci frequenti, molli o acquose che durano meno di 14 giorni”, ma per chi viaggia è più come una velocissima avanzata del tuo apparato digerente. Improvvisamente, andare in bagno diventa la priorità assoluta dell’itinerario.
Anche se il disturbo è quasi sempre temporaneo, il vero rischio non sta nel disagio, ma nella disidratazione. Ogni visita in bagno toglie al corpo acqua e minerali essenziali. Se stai visitando Singapore con il suo clima umido, o camminando sotto il sole del Marocco, la perdita di liquidi può diventare rapidamente un problema serio.
Gli esperti di medicina dei viaggiatori, incluso il National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases degli Stati Uniti (NIDDK), sottolineano che anche i casi più lievi richiedono una pronta reidratazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda le soluzioni orali di reidratazione (SRO), un semplice mix di acqua pulita, sale e zucchero, perché reintegrano liquidi ed elettroliti più efficacemente della semplice acqua. I pacchetti SRO sono veri salvavita da viaggio e si trovano nella maggior parte delle farmacie del mondo.
Cause comuni di diarrea acuta

Quando sei lontano da casa, il sistema digerente entra in territori sconosciuti. Nuovi germi nell’acqua, metodi di cottura insoliti, ritmi quotidiani diversi… tutto può scombussolare il tuo equilibrio intestinale. Ecco i principali responsabili che potrebbero rovinare i tuoi programmi di viaggio.
1. Infezioni virali (“gastroenterite”)
Negli Stati Uniti il protagonista assoluto è il norovirus, famoso per colpire rapidamente navi da crociera e resort turistici. Si trasmette tramite cibo, acqua o superfici contaminate (a volte basta un solo mestolo condiviso per servire la cena!). I sintomi cominciano di solito dopo 12–48 ore: diarrea, vomito, crampi e lieve rialzo febbrile.
Se viaggi con bambini, anche il rotavirus è da tenere d’occhio; la vaccinazione ha ridotto i casi in molti paesi, ma lì dove non è diffusa resta una delle cause principali di diarrea grave nei più piccoli.
2. Infezioni batteriche da cibo e acqua
Immagina di essere al tavolino di un bar sul mare, mangiando pesce ai ferri, ma scopri poi che era poco cotto. Batteri come Salmonella, Campylobacter e certi ceppi di E. coli si sviluppano facilmente su carne poco cotta, latticini non pastorizzati o cibi lasciati a lungo a temperatura ambiente.
Il Servizio di Sicurezza Alimentare USA raccomanda la regola “bollente o niente”: se il piatto non arriva fumante, meglio evitare.
3. Parassiti nell’acqua potabile e nei laghi
Puoi sospettare delle tubature nei villaggi più sperduti, ma anche i ruscelli cristallini di montagna possono nascondere parassiti come Giardia o Cryptosporidium. Entrambi provocano diarrea che può durare settimane, accompagnata da gonfiore e stanchezza.
Consiglio per chi fa trekking: porta con te sempre un filtro portatile o uno sterilizzatore UV. Far bollire l’acqua per almeno un minuto (più se sei in alta quota) è sempre la soluzione più sicura.
4. Diarrea del viaggiatore
Secondo il CDC “Yellow Book”, è la malattia più prevedibile delle vacanze: colpisce fino al 70% dei visitatori nelle aree a rischio in Asia, Africa e America Latina. Quasi sempre causata da E. coli enterotossigeno (ETEC), si trasmette tramite alimenti o acqua contaminati da feci umane.
Il consiglio di sempre resta valido: fai bollire, cucina, pela, oppure lascia stare. Compreso il ghiaccio, a meno che tu sia certo che sia prodotto con acqua trattata.
5. Cause non infettive
Non tutta la diarrea è colpa dei microbi. Gli antibiotici possono squilibrare la flora intestinale e, a volte, provocare infezione da Clostridioides difficile (leggi il CDC). L'intolleranza al lattosio è un’altra causa frequente, soprattutto se improvvisamente consumi più latte o formaggi del solito.
Anche polioli come sorbitolo o mannitolo (presenti in caramelle e gomme “senza zucchero”) possono causare disturbi intestinali: molti viaggiatori ne fanno esperienza direttamente in volo.
Sintomi della diarrea acuta
Il sintomo principale è ovvio: feci liquide e frequenti che fanno correre al bagno molto più del normale. Ma la diarrea acuta spesso è accompagnata da altri segnali utili a capire cosa sta succedendo.

Segnali comuni che il corpo può inviare
- Crampi o dolore addominale – a volte sordo, altre volte acuto e improvviso da interrompere ogni discorso.
- Gonfiore e gas – come se si fosse appena bevuta una bottiglia di acqua frizzante in un sorso.
- Urgenza improvvisa – un attimo prima stai curiosando in un mercato, quello dopo cerchi disperatamente il cartello del bagno.
- Nausea o vomito – soprattutto se la causa è virale, come norovirus.
- Lieve febbre o brividi – segnale che il sistema immunitario ha rilevato un “intruso”.
Segni di disidratazione da non sottovalutare
Il CDC ammonisce che il vero pericolo della diarrea acuta è la disidratazione, specialmente nei climi caldi o dopo lunghi viaggi aerei. Fai attenzione a questi segnali:
- Secchezza di bocca e lingua
- Sete continua, anche dopo aver bevuto
- Capogiri quando ci si alza in piedi
- Urine scure o mancanza di minzione per molte ore
- Fatica estrema o confusione mentale
Durata tipica
Nella maggior parte dei casi migliora nel giro di pochi giorni, soprattutto con riposo e idratazione. Ma se la diarrea dura oltre 2–3 giorni negli adulti, o più di 24 ore nei bambini, è ora di consultare un medico – prima se i sintomi sono gravi.
Quando rivolgersi subito al medico (segnali d’allarme)
Quasi tutti i viaggiatori guariscono dalla diarrea acuta senza aiuto medico. Ma ci sono situazioni in cui aspettare è rischioso, specialmente lontano da casa o in zone con assistenza limitata.

Ecco i casi in cui “bisogna fermarsi e farsi visitare”:
- Disidratazione severa — bevi, ma rimani con la bocca asciutta come il deserto, non urini per ore, hai capogiri da seduto o sei così stanco che preferiresti stare per terra.
- Febbre alta — temperatura sopra i 38,9°C che non scende con riposo o medicinali. In viaggio può indicare un’infezione più seria.
- Sangue o muco nelle feci — non è mai “normale” e spesso è segno di infezione batterica o altro problema serio.
- Feci nere, catramose — potrebbero indicare sanguinamento interno, vera emergenza ovunque nel mondo.
- Dolore addominale o rettale intenso — non solo crampi, ma un dolore forte e persistente che costringe a fermarsi.
- Diarrea che dura troppo — oltre 2–3 giorni negli adulti o più di 24 h nei bambini, senza miglioramento.
- Viaggiatori a maggior rischio — neonati, donne in gravidanza, anziani e soggetti immunodepressi dovrebbero cercare assistenza prima.
💡 Consiglio per il viaggio: Se ti trovi in una città straniera, chiedi in hotel, all’ambasciata o al consolato una lista di cliniche affidabili. Il sito CDC Travelers’ Health fornisce anche risorse utili ovunque.
Cosa fare a casa o in viaggio per la diarrea acuta
Se la diarrea ti colpisce nel bel mezzo del viaggio, l’obiettivo è chiaro: resta idratato, scegli bene cosa mangiare e muoviti solo se è proprio necessario. Alcuni articoli ben scelti nel kit da viaggio possono trasformare 48 infauste ore in una deviazione sotto controllo.
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Rimedio / Soluzione |
Come agisce |
Quando usarlo |
Consiglio pratico e precauzioni |
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Soluzioni orali di reidratazione (SRO) Guida OMS |
Ripristinano liquidi ed elettroliti più rapidamente dell’acqua |
All’inizio dei primi sintomi |
Tieni 2–3 bustine SRO nel bagaglio a mano; in zone remote, puoi farla tu con acqua in bottiglia, zucchero e sale secondo le proporzioni OMS |
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Liquidi chiari (acqua in bottiglia, tisana, brodo leggero) |
Mantenere l’idratazione e aiutare la guarigione |
Bevi a piccoli sorsi durante il giorno |
Evita ghiaccio non sicuro; niente bevande zuccherate o caffè forte |
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Dieta BRAT (banane, riso, purè di mele, pane tostato) |
Delicata, aiuta a rassodare le feci |
Quando riesci a tollerare il cibo |
Aggiungi patate bollite o cracker semplici se sei sempre nello stesso posto |
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Rallenta i movimenti intestinali riducendo l’urgenza |
Se la diarrea non è ematica né febbrile; perfetto nei giorni di viaggio |
Non adatto a bambini sotto i 12 anni; non usare se c’è febbre o sangue nelle feci |
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Lenisce la mucosa intestinale, lieve azione antibatterica |
Nelle forme lievi o in prevenzione in zone a rischio |
Può scurire temporaneamente lingua o feci; evitare se allergici all’aspirina |
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Probiotici |
Ripristinano la flora intestinale |
Oltre all’idratazione; utili dopo antibiotici |
Porta capsule stabili o conserva in frescura durante viaggi lunghi |
Come organizzarsi in viaggio
- Prima cosa l’idratazione — la SRO è l’alleata numero uno. In mancanza, acqua in bottiglia con un pizzico di sale e zucchero va benissimo.
- Sii delicato con lo stomaco — comincia con cibi BRAT, poi reintroduci gradualmente proteine morbide come pollo lesso o uova.
- Gestisci l’urgenza in modo intelligente — usa la loperamide solo se devi stare lontano dal bagno per molte ore.
- Aiuta la flora intestinale — i probiotici non fanno miracoli istantanei, ma possono ridurre il tempo di convalescenza.
- Ascolta il tuo corpo — se compaiono sintomi da allarme, rivolgiti subito a un medico.
💼 Consiglio furbo: Se raggiungi un posto remoto, prepara un “kit intestino felice”: bustine SRO, qualche dose di loperamide, una piccola confezione di probiotici e bustine di tisana. Occupano pochissimo spazio ma possono salvarti la vacanza.
Come prevenire la diarrea acuta

Quando si tratta di disturbi intestinali all’estero, meglio prevenire che curare. Le migliori strategie combinano consigli ufficiali e il buon senso di chi viaggia tanto.
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Strategia preventiva |
Perché funziona |
Suggerimento pratico |
Risorsa |
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Lavati spesso le mani |
Elimina i germi prima che arrivino alla bocca |
Porta un gel igienizzante; usalo prima di mangiare street food o dopo aver maneggiato soldi |
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Scegli cibi ben cotti |
Il calore elimina quasi tutti i germi pericolosi |
Cerca piatti fumanti e osserva la cottura; evita i buffet tiepidi |
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Bevi solo da fonti sicure |
Eviti che batteri e parassiti entrino nell’organismo |
In Paesi a rischio, bevi solo acqua in bottiglia sigillata o usa borracce filtranti certificate |
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Sbuccia o lascia perdere |
Riduce l’esposizione alla contaminazione superficiale |
Sbuccia la frutta con mani pulite o coltello disinfettato; evita insalate crude se non sei certo della provenienza |
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Considera la profilassi |
Protezione extra nelle aree a rischio |
Chiedi al medico informazioni su bismuto o eventuali antibiotici di emergenza per viaggi lunghi |
Consiglio del viaggiatore: La prima settimana in un Paese nuovo è la “zona critica” per lo stomaco. Il tuo corpo non ha ancora incontrato i microbi locali, quindi occhio durante l’adattamento!
Trucco bonus: Se rimani a lungo, informati dove i locali acquistano ghiaccio sicuro e prodotti freschi. Una chiacchierata con il barista o un venditore di mercato può risparmiarti tanti dubbi (e dolori di pancia).
Domande frequenti (FAQ)
1. Quanto dura di solito la diarrea acuta?
Nella maggior parte degli adulti sani i sintomi migliorano in uno-tre giorni se si riposa e si beve a sufficienza. Con virus come il norovirus spesso passa anche prima. Se nei grandi dura oltre 2–3 giorni o oltre 24 ore nei bambini, bisogna rivolgersi al medico.
2. Quando è il caso di cercare assistenza sanitaria?
In presenza di febbre alta (oltre 38,9 °C), sangue nelle feci, feci nere/catramose, dolori forti o disidratazione, rivolgersi subito al medico. Il CDC raccomanda attenzione extra con neonati, donne incinte, anziani e immunodepressi.
3. La diarrea può essere un sintomo di COVID-19?
Sì, anche se non è molto comune. La lista dei sintomi CDC la comprende. Se compare insieme a febbre, tosse o perdita di gusto/olfatto, soprattutto dopo eventuali contagi, fai il test e segui le regole locali.
4. Qual è il modo più sicuro per fermare rapidamente la diarrea?
Comincia idratandoti – meglio con SRO. Nei casi lievi senza sangue né febbre, il ricorso temporaneo a loperamide può aiutare, ma ricorda: bloccarla troppo presto può trattenere i batteri nel corpo, quindi usa i medicinali con criterio.
5. Cosa mangiare durante il recupero?
La classica dieta BRAT (banane, riso, purea di mele, pane tostato) è un buon punto di partenza. Poi aggiungi patate bollite, carote cotte e proteine magre. NIDDK consiglia di evitare alcol, caffeina, latticini (tranne yogurt probiotico) e cibi grassi o piccanti fino a completa guarigione.
Conclusione

La diarrea acuta non è il ricordo che volevi della vacanza, ma è una delle deviazioni più frequenti del viaggio. Per fortuna, con idratazione tempestiva, alimentazione delicata e gestione attenta dei sintomi, nella maggior parte dei casi tutto si risolve in pochi giorni.
L’essenziale è capire quando si tratta solo di una breve sosta e quando invece occorre rivolgersi subito a un medico. Disidratazione, febbre alta, sangue nelle feci o dolore intenso: non ignorarli.
Viaggia preparato: metti nel bagaglio un piccolo kit “salva intestino”, stai attento a cibo e acqua, ascolta i segnali del tuo corpo. Così, anche se dovesse capitare la diarrea acuta, non lascerai che rovini l’avventura.
Buon viaggio — e che tutte le soste al bagno siano solo per scelta!
